Associazione tra capelli e creatina
L’associazione tra capelli e creatina può sembrare strana, ma discussioni a riguardo sono particolarmente diffuse su forum e piattaforme varie. L’idea di fondo è che l’assunzione della creatina, un noto integratore di aminoacidi e proteine, possa avere effetti collaterali sui capelli tanto da causarne la caduta.
Si tratta di una preoccupazione particolarmente diffusa nelle palestre, dato che questo integratore è molto diffuso soprattutto tra i palestrati, ed è di solito accompagnata da un’ulteriore paura, cioè che l’intensa attività fisica, stimolando il testosterone, porti anch’essa alla calvizie.
Cosa c’è dietro la calvizie?
E’ doveroso partire dal presupposto che l’alopecia androgenetica dipende in larga parte da fattori genetici per i quali c’è poco da fare. Se si è predisposti ha senso preoccuparsene e cercare di non favorire o accelerare il processo, ma se non si è predisposti non ha senso crucciarsi a riguardo. Ovviamente non è facile sapere se lo si è o meno, ma era doveroso sottolineare questo punto per ricordare che la radice del problema resta genetica, mentre tutti gli altri possibili fattori in gioco risultano in ogni caso di secondaria importanza.
Uno studio riguardo il rapporto tra creatina e capelli
Tornando alla creatina, dato che non si parla di un farmaco anabolizzante, questa non può avere degli effetti consistenti sul sistema ormonale ed è quindi difficile sostenere che possa provocare la calvizie.
Tuttavia esiste uno studio del 2009 effettuato dall’Università Stellenbosch in Sud Africa che sembra suggerire la possibilità che la creatina abbia un’influenza sul livello di DHT, l’ormone responsabile della calvizie.
Vediamo di seguito, in breve, il contenuto dello studio.
Le modalità di svolgimento dello studio
Il campione preso in esame è stato di 20 ragazzi in età universitaria facenti parte di una squadra di rugby. La totale durata dell’esperimento è stata di 3 settimane, con controlli dei livelli degli ormoni effettuati una settimana dopo l’inizio dello studio e poi al termine delle 3 settimane. I 20 ragazzi sono stati divisi in due gruppi, a uno è stata effettivamente somministrata la creatina, all’altro invece un placebo. I dosaggi sono stati di 25gr di sostanza durante la prima settimana e di 5 gr per le altre due.
I risultati dello studio sulla creatina legata ai capelli
I risultati delle analisi effettuate hanno visto un deciso aumento del DHT già nella prima settimana (intorno al 56%) e poi una sua stabilizzazione sul 40% nel resto del periodo in esame. Il testosterone sierico invece non ha mostrato particolari sbalzi.
Messa così sembra proprio che la creatina abbia davvero una significativa influenza sul DHT e quindi una concreta possibilità di favorire la calvizie.
Altri aspetti da tenere in considerazione
Tuttavia, ci sono altri aspetti da tenere in considerazione, come la limitatezza del campione esaminato (solo 20 individui) e l’assenza di altri studi che corroborino questa ipotesi. Per non parlare del fatto che un’analisi più approfondita di tutti i dati raccolti durante l’esperimento conduce chiaramente alla consapevolezza che una maggiore contestualizzazione si renda necessaria. Vediamo perché.
Il livello di DHT del gruppo che assumeva creatina è passato da 0,98 all’inizio dello studio, a 1,53 dopo la prima settimana per scendere poi a 1,38 dopo i 21 giorni. Il livello di DHT del gruppo placebo ha avuto invece il seguente andamento: 1,26 all’inizio, 1,09 dopo 7 giorni e 1,06 dopo 21 giorni. Quindi, il livello iniziale di DHT del gruppo placebo, 1,26, è di poco inferiore a quello finale del gruppo che assumeva creatina, 1,38. Tutto ciò significa che il valore del DHT è sì andato crescendo a seguito dell’assunzione di creatina, ma restando all’interno di un intervallo di valori totalmente fisiologici, tant’è che il valore finale raggiunto è solo di poco superiore a quello fisiologico iniziale del gruppo placebo.
La ragione per cui emerge un innalzamento considerevole dei livelli di DHT nel gruppo che ha assunto creatina dipende piuttosto dal fatto che i componenti di questi gruppo ne avessero un valore iniziale sospettosamente basso, 0,98 a fronte del 1,26 dell’altro gruppo. Se non si contestualizza questo dato, questa crescita del 56% sembra vertiginosa, ma valutando gli altri dati va decisamente ridimensionata.
Conclusioni sullo studio su carnitina, DHT e capelli
Un altro aspetto da considerare è come è stato determinato il livello di DHT. Il DHT ha un ruolo sostanziale nel causare la calvizie, ma va fatta una specifica essenziale riguardo al suo calcolo. Calcolare tale livello con delle analisi del sangue risulta avere un importanza solamente relativa, dal momento che il livello di DHT significativo per la calvizie è quello a livello periferico. Inoltre resta sempre valido il discorso riguardo la predisposizione genetica. Anche con livelli del DHT esponenziali, i soggetti non predisposti non svilupperanno questo problema.
Per concludere si può quindi dire che i risultati di questo studio sono stati sì interessanti, ma comunque piuttosto limitati e sicuramente non esaustivi. Per non convincersi di false credenze è opportuno essere consapevoli di tutto quanto riportato in questa analisi così da poter valutare i risultati dell’esperimento con il dovuto senso critico.