E’ il nome scientifico stesso a dirlo: alopecia androgenetica, “genetica” in quanto dovuta in parte ai geni che si ereditano dai genitori. La risposta alla domanda del titolo è ormai senza alcun dubbio inequivocabilmente sì.
“Colpa” del papà
Il primo studio che prendiamo in esame ha come protagonisti due medici tedeschi, il Dr. Roland Kruse e il Dr. Markus Nothen ed è di portata molto ampia. Sono infatti stati presi in esame circa 300 soggetti ai quali è stato fatto uno scanning di circa mezzo milione di varianti genetiche. Da tale scanning è emersa la presenza di due specifici geni che si trovavano con una frequenza decisamente più consistente nei soggetti affetti da calvizie. Sia mamma che papà intervengono nella trasmissione di uno di questi due geni, mentre il secondo può essere ereditato solo dalla madre, che a sua volta lo eredita da suo padre.
E’ quasi certo che i due geni rilevati in questo studio del 2008 non siano gli unici ad avere un ruolo nell’incorrere della calvizie. L’alopecia androgenetica è infatti “poligenica”, vale a dire determinata dall’azione congiunta di numerosi diversi geni.
In ogni caso i risultati di questo esperimento hanno permesso di compiere un passo in avanti nella conoscenza della calvizie e sono stati confermati da ulteriori ricerche.
“Colpa” del nonno materno
Vediamo ora un secondo studio volto invece ad accertare il ruolo del nonno di ramo materno nell’ereditare la calvizie. Il risultato di questa ricerca risalente al 2005 è stata la scoperta di un gene della calvizie ereditabile da parte di madre. In particolare, la “colpa” è del nonno che trasmette questo gene nel cromosoma X alla propria figlia che a sua volta lo trasmette al proprio figlio maschio. Un maschio infatti eredita il cromosoma X necessariamente dalla madre, mentre le femmine, come la madre in questione, ne ereditano uno da padre, in questo caso il nonno, e uno da madre. In parole povere questo significa che se il nonno materno è affetto da una qualche forma di calvizie è probabile che questa si ripresenti nel suo nipote maschio nato da sua figlia.
Questa scoperta è stata realizzata in Germania, all’Università di Bonn, sempre grazie al medico M. Nothen e alla sua equipe e poi resa pubblica attraverso un articolo pubblicato sull’American Journal of Human Genetics.
Tirando le somme sull’ereditarietà della calvizie
Sicuramente la genetica gioca un ruolo significativo nel determinare la possibilità di sviluppare la calvizie. Tuttavia, va tenuto a mente che esistono anche altri fattori che causano la perdita di capelli. Infatti, i geni della calvizie non per forza diventano attivi in tutti i soggetti che li portano provocando la perdita di capelli. Questi potrebbero rimanere sopiti per l’intera vita, oppure potrebbero essere scatenati da altri fattori al di là della genetica. E’ qui che entrano in gioco elementi come lo stress o la depressione.
E’ quindi giusto prendere con le pinze l’ipotesi di mettersi a calcolare precisamente quando e quanti capelli si perderanno basandosi sull’ispezione delle teste del proprio nonno e del proprio padre. In generale, se entrambi presentano calvizie si può dare per assodato che ci sia una buona probabilità di svilupparla a propria volta, ma non è per forza garantito, per cui non vale la pena farne un’ossessione prima del tempo.